“Oggi non era la giornata nella quale entrare nel dettaglio spicciolo della cassa integrazione, anche se molto si è fatto, ma era la giornata di aggiornamento sulla prospettiva che quest’azienda deve avere. Ci è stato presentato dall’azienda un primo approccio sull’aumento dei fornitori, sulle richieste che sono state fatte, sugli acquisti, proprio perchè probabilmente è loro volontà dimostrare quello che stanno facendo”. Lo ha detto Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl, all’uscita del ministero del Lavoro dopo il primo incontro con Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria sulla cassa straordinaria chiesta per 5200 dipendenti, di cui 4400 a Taranto. “Ci è stato anche presentato un piano su come quel piano di ripartenza – ha aggiunto D’Alò a proposito dell’intervento da 330 milioni per il ripristino degli impianti negli stabilimenti, presentato lo scorso 7 maggio – stia dando le sue prime risposte. Noi abbiamo posto argomenti imprescindibili. La cassa integrazione, se deve partire come procedura, deve sì puntare al quadro attuale, un milione di tonnellate che produciamo, ma deve dare anche risposte e certezze di cosa succede nel momento in cui gli impianti ripartono e il tonnellaggio aumenta. Per noi questo è fondamentale. Poi, e su questo l’azienda ha già dato delle aperture, e questo agevola la discussione, il trattamento che deve essere riservato ai lavoratori che deve essere assolutamente lontano dall’idea di gestione Morselli, per cui integrazione salariale, rotazione, formazione in presenza. L’azienda ci ha dato delle disponibilità anche ad una integrazione salariale che tocchi il 70 per cento e porti questa cassa a quella di Ilva in as. È stato chiesta da noi anche la tutela di tutto il bacino di lavoratori, compresi i 1600 di Ilva in as, e il pezzo di validita dell’accordo del 2018 su questi temi. Abbiamo ancora – ha concluso D’Alò a proposito dei 5200 cassintegrati – forti distanze sui numeri della procedura”.
”Per noi l’incontro non è assolutamente
soddisfacente e conferma la nostra impostazione del respingere, questa
impostazione di cassa integrazione. A noi servono elementi di
certezza, serve capire quando arrivano i soldi per fare tutti gli
interventi che sono stati dichiarati”. Lo afferma il coordinatore
nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, Loris Scarpa, eal termine
dell’incontro sull’ex Ilva che si è svolto al ministero del Lavoro.
”Ci aspettavamo che ci dicessero delle cose di più anche sui soldi ma
non risulta che arrivino altri soldi per il momento, nel senso che
stanno ancora attendendo i 320 milioni di euro del prestito forte, per
cui è una discussione sulla cassa integrazione che manca l’elemento
centrale, quello che stiamo chiedendo da tempo, cioè il lavoro”,
spiega il sindacalista.
”Il punto vero della questione che non è emerso dall’incontro è:
rispetto alle persone che lavoreranno negli stabilimenti, oggi ci
hanno ribadito il motivo dei 5.200, non sono intervenuti sul piano
delle prospettive, hanno detto che partirà un altro alto forno, non si
capisce bene la data di partenza, hanno parlato dopo l’estate. Noi gli
abbiamo detto che sull’alto forno quante persone inciderà sulla cassa
integrazione che ci hanno presentato, hanno detto che ci riservano il
prossimo incontro di dircelo”, conclude Scarpa.
Questo il punto di vista ufficiale di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria.
Durante la riunione sono emersi temi importanti da parte delle sigle sindacali che il management di Acciaierie d’Italia in Amministrazione straordinaria si impegnerà a risolvere, sottolineando la totale disponibilità a trovare soluzioni condivise con le associazioni sindacali. L’Azienda ha inoltre assicurato un’integrazione al 70% dell’indennità di CIGS, oltre che a importanti pacchetti di formazione in presenza. E’ stato anche confermato il criterio della massima rotazione possibile dei cassaintegrati per evitare persone a zero ore.
I rappresentanti sindacali nazionali hanno infine informato il tavolo che le loro strutture confederali hanno richiesto un incontro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in ordine alle prospettive future e al rilancio di Acciaierie d’Italia. In conclusione, il Rappresentante del Ministero del Lavoro, ha confermato che verranno calendarizzate ulteriori riunioni sul tema della cassa integrazione, nell’ottica di raggiungere un accordo condiviso.