A TARANTO LA “MENSA DEI POPOLI”

E' stato un progetto dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. La nostra intervista

“La Mensa dei Popoli” è stato un progetto dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro organizzato con il fine ultimo di donare un sorriso e un po’ di calore umano a chi vive ai margini della società, in particolare ad alcuni degli indigenti e homeless che vagano senza fissa dimora nelle vie della città di Taranto.

Protagonisti sono stati alcuni volontari dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, pietra angolare della famiglia degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia, che hanno offerto il pranzo della Vigilia dell’Immacolata presso il Centro d’Accoglienza “San Cataldo Vescovo di Taranto” della Caritas, nel cuore della Città Vecchia.

Accolti da Don Nino Borsci, direttore della Caritas Diocesana che li ha ringraziati per il loro gesto di autentica carità cristiana, i Cavalieri e le Dame hanno procurato le cibarie con un loro catering e – dopo averle predisposte – hanno servito il pranzo ai tavoli in prima persona rifocillando così i numerosi ospiti presenti che hanno popolato il refettorio.

Sull’iniziativa abbiamo ascoltato il Nob. Avv. Comm. Angelo Gadaleta, Delegato per la Puglia degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia, che è stato tra i protagonisti dell’iniziativa.

LOJONIO: Perché “La Mensa dei Popoli”?

GADALETA: Gli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia, supportati dalla relativa Associazione, si occupano storicamente di opere di beneficienza e solidarietà, in Italia e all’estero, grazie anche alle molte delegazioni che ne diffondono e promuovono molteplici attività in tutto il mondo.

LOJONIO: Dopo un anno tornate a Taranto…

GADALETA: Sì abbiamo un’attenzione particolare verso questa città che portiamo nel cuore. Già un anno addietro vi abbiamo realizzato “Natale ai Tamburi” per donare un sorriso ad alcuni bambini di famiglie bisognose del Quartiere Tamburi di Taranto, in particolare facendo trovare nelle loro case un giocattolo in regalo nella Santa Notte del Natale.

LOJONIO: Invece in questa occasione cosa vi ha colpito?

GADALETA: Due emozioni molto diverse: in mattinata una nostra delegazione è stata ricevuta in Curia da S.E. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo Metropolita di Taranto, che ha voluto ringraziarci personalmente per il nostro gesto caritevole; ho avuto modo di conoscere e apprezzare una Persona disponibile all’ascolto ed aperta al dialogo, un vero Pastore che sa prendersi cura del suo popolo.

Se poi parliamo del pranzo, mi ha colpito la grande dignità di queste persone, l’educazione e il garbo di molti: pensate che due hanno persino realizzato con il loro tovaglioli di carta dei fiori donandoceli per ringraziarci, un gesto che mi ha davvero commosso.

LOJONIO: Qual è il senso profondo di questa vostra iniziativa benefica?

GADALETA: anche con questo gesto di solidarietà abbiamo cercato di vivere la nostra esistenza cristianamente, proprio come ha ricordato Papa Francesco affermando “se abbiamo trovato il senso della vita in Gesù, non possiamo essere indifferenti davanti a uno che soffre, a uno che è triste”.

LOJONIO: In ultimo ci può parlare dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro?

GADALETA: la nostra è un’organizzazione antica che affonda le proprie radici nella storia e nella tradizione cristiana cattolica del nostro Paese, ma che allo stesso tempo ha a cuore il suo futuro. L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, infatti, fu istituito con bolla del 13 novembre 1572 dal Papa Gregorio XIII che nominò quale primo Gran Maestro il Duca Emanuele Filiberto di Savoia.

L’Ordine cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro è diventato Associazione senza fini di lucro, a scopo benefico, la A.I.C.O.D.S. (Associazione Internazionale delle Dame e dei Cavalieri della Real Casa di Savoia).

Agli aspiranti cavalieri sono, per statuto, richieste le doti di onestà, fedeltà, comprensione, generosità e perdono. L’ordine conta circa 3.000 membri, fra cavalieri e dame, distribuiti in 33 paesi nel mondo e divisi in Delegazioni nazionali e regionali. Ogni Delegazione gode dell’assistenza di un Religioso cattolico presbitero, come avviene per qualsiasi altro Ordine Cavalleresco cattolico che non sia stato mai oggetto di “Bolla di abolizione” dalla suprema Autorità in materia, che è ovviamente solo il Santo Padre.

La Mensa dei PopoliPrimopiano