𝐃𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓𝐎 𝐋𝐀𝐕𝐎𝐑𝐎, “𝐁𝐔𝐎𝐍𝐈 𝐒𝐄𝐆𝐍𝐀𝐋𝐈. 𝐎𝐑𝐀 𝐌𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎𝐑𝐄 𝐀𝐓𝐓𝐄𝐍𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐀𝐋𝐋𝐄 𝐏𝐌𝐈”

Il pensiero di Confartigianato Taranto: "𝐁𝐞𝐧𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐩 𝐫𝐞𝐝𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚, 𝐫𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐫𝐢𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢. 𝐀𝐝𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐨𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐮 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐢𝐭𝐨"

Bene le misure introdotte dal Governo, ora ci vuole maggiore coraggio per aiutare le piccole medie imprese ad affrontare i problemi quotidiani che vanno dalla ricerca del personale qualificato all’accesso al credito”. E’ questo il pensiero di Confartigianato Taranto, espresso per l’occasione da Martino Larocca, autocarrozziere, dirigente ionico di Confartigianato Autoriparazione. Confartigianato accoglie con favore il decreto firmato dal governo il primo maggio, con il quale si prevedono delle misure importanti sul lavoro.

Il taglio del cuneo fiscale contributivo fino al 7% per redditi bassi è una ottima iniziativa a vantaggio dei lavoratori che si troveranno una busta paga più pesante e di conseguenza saranno maggiormente incentivati al consumo. Al momento il decreto prevede un taglio per sei mesi, il nostro augurio è che diventi un provvedimento strutturato”, spiega Larocca. Quella sul cuneo fiscale era una misura molto attesa; dal mondo dell’impresa ora si attendono iniziative che vadano a tagliare le tasse anche a chi “ogni giorno genera lavoro”, aggiunge Larocca. “La piccola impresa, soprattutto quella artigiana, è il cuore dell’economia di questo paese, ci aspettiamo da questo Governo un passo a favore di chi crea ricchezza ed occupazione”.

Confartigianato promuove anche le misure sul reddito di cittadinanza. “Accogliamo con favore le modifiche apportate nel decreto che a nostro parere potranno essere in grado di liberare forza lavoro a supporto del sistema produttivo che troppo, in questi ultimi due anni, ha sofferto una scarsità di domanda. Molti colleghi, ed io stesso – aggiunge Martino Larocca – abbiamo grandi difficoltà a reperire manodopera nel nostro settore. Con le misure introdotte dal governo, chi realmente è nelle condizioni di poter lavorare, sarà inserito in un percorso di formazione e di incentivi all’ingresso nel mondo del lavoro. Come imprese aderenti a Confartigianato siano pronte ad essere di supporto suggerendo i giusti percorsi formativi, utili a colmare il gap tra domanda ed offerta che ad oggi sta rischiando di frenare la crescita di alcuni comparti strategici, e quello dell’autoriparazione lo è sempre stato”.

Infine l’attenzione della Confartigianato tarantina si concentra sulle modifiche apportate sui contratti a termine. “Le misure sui contratti a tempo – sottolinea Larocca – fino ad oggi introdotte si sono dimostrate troppo rigide e poco funzionali alle imprese così come ai lavoratori. Le clausole messe in campo con l’ultimo decreto per il prolungamento, comunque limitato, del contratto a termine, ci sembrano degli strumenti utili a favore di entrambe le parti. Mi preme inoltre sottolineare che la professionalità acquisita dai nostri collaboratori, e, ad esempio, nella mia impresa ce ne sono 14, è una risorsa e che nessun imprenditore, se il mercato va bene, ha interesse a licenziare il proprio personale anzi in un’impresa artigiana i dipendenti sono spesso considerati come parte della propria famiglia passiamo con loro più tempo che con i nostri familiari”.

Discorso a parte merita l’apprendistato professionalizzante che deve mantenere la sua secolare e collaudata vocazione cioè il contenuto formativo per acquisire la qualificazione professionale, premiando e non penalizzando le imprese che li formano all’interno dei percorsi lavorativi e deve estendersi a tutto il comparto e non solo ad alcuni settori.

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