Una “gestione anomala dell’utilizzo della cassa integrazione “causale Covid-19” presso lo stabilimento siderurgico di Taranto, ArcelorMittal, è stata denunciata oggi con un esposto all’Inps dai coordinatori di fabbrica di Fim Cisl, Vincenzo La Neve, Fiom Cgil, Francesco Brigati, e Uilm, Gennaro Oliva.
“Nello specifico per le manutenzioni centrali e di produzione – dicono le sigle metalmeccaniche -, nonostante vi sia una presenza di circa l’85% del personale in cassa integrazione, l’azienda continua a fare un utilizzo improprio di straordinario programmato. Inoltre, l’azienda ricorre a ditte terze per sostituire, di fatto, le maestranze dei reparti”.
“Riscontriamo delle modifiche, apportate dall’azienda, sull’organico tecnologico che effettua la propria attività a 21 turni – affermano ancora Fim, Fiom e Uilm -. Infatti, l’azienda ha introdotto la cassa integrazione per la squadra “disponibile” procurando una immotivata programmazione di lavoro straordinario in presenza dell’ammortizzatore sociale.Fim, Fiom e Uilm hanno prodotto una documentazione che attesta quanto sostenuto”. All’Inps, i sindacati dicono di ritenere “non più rinviabile un confronto per entrare nel merito delle problematiche, necessario a normalizzare una gestione unilaterale da parte di ArcelorMittal che perdura ormai da tempo”. “In assenza di risposte da parte dell’ente previdenziale, in merito anche a precedenti denunce a cui ad oggi non vi è stata alcuna risposta, programmeranno un presidio presso la sede dell’Inps di Taranto” dichiarano infine Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm. (AGI)
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