Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato i decreti di nomina di due vicedirettori all’Aise, il servizio segreto estero, e un vice all’Aisi, il servizio interno. All’ex Sismi arrivano il generale della Guardia di Finanza Luigi Della Volpe, già caporeparto dell’agenzia, e l’ammiraglio Carlo Massagli, consigliere militare a palazzo Chigi. All’ex Sisde il nuovo numero due è il generale dei carabinieri Carlo De Donno, anch’egli caporeparto del servizio interno.
Ecco i profili dei nuovi vicedirettori.
Massagli, tarantino (figlio dello scomparso ex procuratore della Repubblica, Giovanni), capocorso in Accademia Navale, specialista in guerra elettronica, consigliere prima con Paolo Gentiloni e poi con i governi Conte I e II, ha curato i dossier di politica militare internazionale ed è stato segretario del Comitato interministeriale per lo spazio. Della Volpe, casertano, ha una lunga carriera nell’intellligence interna ed esterna dove si è specializzato nei diversi settori operativi, dal controspionaggio alla controproliferazione e i rapporti con i servizi “collegati”, prima all’Aisi e poi all’Aise con i direttori Alberto Manenti, Luciano Carta e Caravelli.
De Donno, leccese, compagno di corso all’Accademia militare di Modena del nuovo comandante generale dell’Arma, Teo Luzi, ha sviluppato la sua sensibilità informativa al Ros (raggruppamento operativo speciale), fiore all’occhiello dell’investigazione antiterrorismo e antimafia dell’Arma, poi è approdato al Sisde dove vanta un’esperienza ormai ventennale. Appena nominato Benassi, in poche ore sono stati nominati i vice direttori delle agenzie che da tempo si attendevano. Le ultime ore alla Presidenza del Consiglio sono state decisive e con i nomi prescelti pare chiara la volontà di Conte di rafforzarsi per poi inaugurare un proprio progetto politico. Con questa rosa di nomi il Presidente del Consiglio riprende la linea del suo predecessore Matteo Renzi che fece altrettanto con le nomine dei servizi segreti, garantendosi in qualche modo un radicamento istituzionale ed una continuità politica nonostante il flop elettorale, al minimo storico in termini di consenso. Resta a guardare attonita l’altra componente della maggioranza. (Infodifesa)
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