“ADDIO A FERRETTI, QUAL E’ LA RAGIONE VERA?”

Parla il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo

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Una città condannata a ricominciare dal via, mentre tutto il mondo della politica è impegnato a farsi la guerra e a condurre battaglie di megalomania distruttiva”.

Commenta così l’abbandono del progetto che avrebbe dovuto trovare vita nell’ex Yard Belleli al Porto di Taranto da parte della multinazionale degli yacht di lusso Ferretti, il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo.

L’abbandono del progetto di riqualificazione dello yard Belleli per lo sviluppo del piano industriale da parte di Ferretti ci amareggia e non poco – dice – Ma noi all’inutile gioco del dito puntato contro qualcosa o qualcuno non ci stiamo. Perchè a questo punto è chiaro che le responsabilità faranno il solito valzer dello scarica barile e perché in questo momento crediamo sia giusto fare così. Ci interessa piuttosto capire la ragione vera dietro questa scelta così repentina che sembrava, invece, quasi in dirittura d’arrivo, insieme agli investimenti, alle bonifiche e ai circa 200 posti di lavoro promessi”.

Ed è di sgomento soprattutto il dato sull’occupazione che non ci sarà a indurre il Segretario della CGIL di Taranto a chiedere rispetto.

Stiamo causticando ferite, bloccando emorragie a mani nude. Un fronte che il mondo del lavoro e del sindacato vede costantemente sgretolarsi e fa rabbia, si rabbia – dice – sapere che si è sventolato questo progetto per anni, come l’alba di nuovo giorno, vincolandolo all’investimento di risorse pubbliche nel mix con il privato, e poi trovarci di fronte all’ennesima delusione e tra cani che si azzannano tra di loro, gli uni contro gli altri”

Dal Governo nazionale, che sembra non avere uno straccio di idee sulle politiche industriali specie se riguardano gli investimenti nel Sud, fino agli enti locali, D’Arcangelo indirizza pubblicamente a tutti un appello alla responsabilità.

%Questo territorio merita rispetto da parte di tutti. Mentre qui si parla di mostri industriali e si semplificano tutte le questioni – conclude – ci sono momenti in cui alla complessità va risposto unitariamente e con responsabilità. Il territorio chieda lumi e per una volta sia rappresentato con il rispetto che merita”.

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