A TARANTO UN POLO PER LA BLUE ECONOMY

LA PROSPETTIVA DI COMUNE E AUTORITA' PORTUALE

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Nel porto di Taranto sorgerà un polo di innovazione tecnologica dedicato alla blue economy. È la prospettiva sui cui stanno lavorando amministrazione comunale e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, porto di Taranto. L’innovazione sarà al servizio delle imprese e dei player che investono nel territorio, mettendo a sistema i percorsi progettuali già avviati da Comune (con la partecipazione al bando europeo sui poli per l’innovazione tecnologica) e Authority (con l’acceleratore di start up in collaborazione con Cdp Venture Capital).“La condivisione di queste esperienze – ha detto il sindaco Rinaldo Melucci – ci servirà per sondare la possibilità di ricondurle in un unico percorso, un unico, grande distretto dell’innovazione in grado di attivare nuove realtà produttive, ma anche di trasferire tecnologia a quelle già esistenti. Il mare – ha aggiunto il sindaco – è la prospettiva economica del nostro territorio, una miniera di diversificazione che ha bisogno di professionalità qualificate e idee ambiziose”.
E il porto di Taranto è anche nel progetto lanciato dal MIT, Ministero Infrastrutture e Trasporti, finalizzato a creare una rete che permetta alle navi, per le loro necessità, di approvvigionarsi di energia elettrica durante la sosta in banchina.
“Il progetto in questione – spiega ad AGI Sergio Prete, presidente dell’Autorità del Mar Ionio – si chiama Cold Ironing ed è rivolto a tutte le Autorità portuali. È un progetto che dovrà svilupparsi nell’arco di quattro-cinque anni e che guarda soprattutto al segmento delle navi da crociera e non a tutte le navi indistintamente. Le navi da crociera, così come anche i traghetti passeggeri, quando approdano in banchina, mantengono i motori accesi perché questo alimenta tutto ciò che c’è a bordo, dagli apparati ai servizi”.“Diverso, invece, è per le altre navi – dichiara Prete – che spengono i motori e vanno avanti con i generatori. Naturalmente, tenere accesi i motori, alimentati con combustibile, vuol dire consumi, emissioni e impatto ambientale”. “Enel – prosegue Prete – ha compiuto una prima ricognizione a Taranto ed ha acquisito una serie di documenti per vedere come va potenziata la rete e le attrezzature del porto e quali interventi effettuare. Questo perché le navi, una volta attaccate, spengano i motori e si allaccino direttamente alla rete elettrica”.
Quello di Taranto non è un porto dedicato al traffico delle crociere ma in questo segmento l’Autorità portuale da alcuni anni ha cominciato a posizionarsi, anche con un’opera di marketing e investimenti specifici, con risultati in crescita in termini di passeggeri. L’anno scorso non ci sono stati approdi causa Covid, ma quest’anno l’Authority di Taranto spera in una situazione migliore.
Per Mino Borraccino, consigliere del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per il “Piano Taranto”, “le Autorità di sistema portuale  nei prossimi anni avranno a disposizione, grazie al Recovery Fond, 1,2 miliardi di euro per trasformare e coniugare al green le infrastrutture”. (AGI)
TA1/GIM


 

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