“DISCARICA MANDURIA, NO ALL’AMPLIAMENTO”

L'INTERVENTO DEL SEN. MARIO TURCO DOPO LA RICHIESTA DI MANDURIAMBIENTE

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Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sen. Mario Turco, vice presidente nazionale del M5S, sull’ampliamento della discarica di Manduria.

 

Questa settimana ho presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica sulla questione che riguarda la discarica di Manduria.

Nei mesi scorsi si è registrata l’istanza di Manduriambiente S.p.A, società controllata del Gruppo IREN Spa di Reggio Emilia, gestore dell’impianto di trattamento Rifiuti Solidi Urbani di Manduria, di ampliamento delle volumetrie della discarica di rifiuti (altri 150 mila metri cubi) mediante sopralzo del lotto già esistente in località “La Chianca”, ormai pieno, avendo superato il milione di metri cubi.

La Regione Puglia doveva decidere se rilasciare o meno il Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (Paur) e concedere così ulteriori 150mila metri cubi di rifiuti solidi urbani.

Allo stato attuale, oltre al comune di Manduria, sono due gli enti che hanno dato parere non favorevole all’ampliamento volumetrico della discarica: l’Asl di Taranto e l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) Puglia. L’Asl jonica ha esposto i rischi «di natura sanitaria» a carico della popolazione. Il motivo è riconducibile alla presenza nella stessa zona, a Nord Est dell’abitato, dei tre impianti già citati, ovvero la dismessa discarica “Li cicci” e gli impianti di compostaggio e di biometano “Eden 94” e il “BioCh4in”. Secondo l’Arpa, l’ampliamento equivale ad autorizzare una nuova discarica sopra quella esistente, tanto da far raddoppiare il sopralzo, ovvero il margine che contiene i rifiuti, e far raggiungere i 14 metri di altezza alla discarica, dai sette metri attuali.

Pertanto, ho chiesto al Ministro che vengano forniti chiarimenti su questa controversa autorizzazione che rappresenterebbe il “fine ciclo mai” di una discarica al servizio dell’intera Puglia e se ritiene opportuno vengano sospese le attività in discarica con la contestuale riqualificazione ambientale di quel territorio, al fine di tutelare la salubrità ambientale.

Manduria è un territorio ad altissima vocazione agricola e turistica e con una notevole importanza a livello internazionale per le sue eccellenze in campo vitivinicolo.

Tra l’altro nel 2021, in Consiglio regionale, nel corso di una riunione propedeutica all’esame del piano regionale di gestione dei rifiuti, era stato assicurato che la discarica Manduriambiente sarebbe stata dismessa una volta esaurita la capacità volumetrica disponibile;

L’amministrazione comunale di Manduria ha, inoltre, depositato nuovi atti in cui si sostiene che la società Manduriambiente S.p.A. non abbia mai ricevuto il parere favorevole da parte del comune stesso per la “conformità edilizio-urbanistica dell’intervento”. La discarica sarebbe pure sprovvista dell’agibilità, ex art. 24 del Dpr 380/2001, necessaria per lo svolgimento dell’attività dell’impianto in questione;

Manduriambiente S.p.A. vorrebbe superare le criticità tecniche, applicando l’interpretazione della richiesta di sopralzo come ampliamento della discarica, per cui varrebbero i requisiti tecnici di realizzazione originaria dell’impianto, anziché applicare la definizione di nuovo lotto che assoggetterebbe la realizzazione a requisiti tecnici normativi più stringenti.

Per quanto ci riguarda la priorità è tutelare la popolazione di Manduria, già duramente provata dalla presenza sul territorio di altri impianti di compostaggio e discariche, che provocano un forte impatto ambientale ed emissioni odorigene con cui i cittadini sono costretti a convivere da anni.

In una situazione ambientale così precaria e grave qual è quella della città di Manduria, come M5S riteniamo che mal si concili la richiesta del gestore dell’impianto Manduriambiente di ampliamento delle volumetrie attraverso sopralzo del lotto già esistente.

L’autorizzazione al sopralzo rappresenterebbe un fallimento per tutta la classe politica, data la compattezza nel dire NO espressa anche in audizione nella conferenza dei servizi in Regione Puglia. Come M5S continueremo ad intraprendere azioni politiche a tutti i livelli per dire no a questo ampliamento.

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