“JTF FONDAMENTALE PER IL FUTURO DI TARANTO”

L'INTERVENTO DEL SENATORE MARIO TURCO

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Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sen. Mario Turco sulla “transizione giusta”.

 

Mentre per il governo Meloni la parola decarbonizzazione non esiste – visto che continua a sostenere una logica produttiva basata solo sul  carbone facendoci tornare indietro anziché proiettarci definitivamente verso una transizione giusta, con il rischio di gettare alle ortiche tutti quei finanziamenti destinati invece alla riconversione industriale di Taranto – l’Unione Europea mette a disposizione circa un miliardo di euro per finanziare il Just Transition Fund, il fondo introdotto per sostenere i costi della transizione di vecchie aree industriali verso produzioni decarbonizzate.

 

Un progetto, quello della transizione giusta, che riuscimmo a realizzare nel corso del Governo Conte II, dove avemmo il merito di intercettare e destinare all’area di Taranto oltre 800 milioni di euro. Un importante finanziamento che, all’epoca, facemmo rientrare nel più ampio progetto di riconversione economica, sociale e culturale “Cantiere Taranto”.

Un progetto che, nonostante la pandemia riuscimmo a sottoporre, insieme al Sulcis in Sardegna, all’attenzione della Commissione Europea e che ora finalmente trova concretezza grazie al lavoro svolto come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alla Programmazione economica e agli investimenti, in sinergia con gli enti territoriali, in particolare con il Comune di Taranto.

Finanziato, dopo un lungo iter amministrativo, esso si muove in tre direttrici: chiudere le fonti inquinanti a carbone; sviluppare nell’area interessata la produzione di energie pulite, in particolare l’idrogeno, anche per consentire, tra l’altro, il riassorbimento dei lavoratori; realizzare interventi compensativi di riqualificazione ambientale e sociale del territorio.

Un importante programma di interventi che può rappresentare una grande occasione per Taranto e l’intero Mezzogiorno d’Italia, in grado di porre fine al problema dell’inquinamento industriale e di consentire di affrontare gli effetti sociali, occupazionali, economici e ambientali della transizione verso gli obiettivi 2030 dell’Unione per l’energia e il clima e un’economia climaticamente neutra dell’Unione entro il 2050.

Un traguardo storico che rappresenta l’idea di riconversione che il MoVimento 5 Stelle ha portato avanti in questi anni per Taranto.

In particolare, il progetto di transizione che abbiamo sostenuto e che è destinato a realizzarsi, verte su 4 progetti importanti: la “Green Belt”, il “Sea Hub” per potenziare la filiera del mare, la “Biennale del Mediterraneo” e il “Campus ionico della ricerca”.

Per Taranto il programma punta soprattutto sul supporto alla produzione e allo stoccaggio di energia prodotta da fonti rinnovabili, oltre che lo sviluppo della filiera dell’idrogeno verde.

Prevede, inoltre, il sostegno per progetti di diversificazione dell’economia locale attraverso il ricorso all’economia circolare e a soluzioni innovative legate alla green economy, all’agricoltura, al turismo e all’economia sostenibile del mare. In autunno, finalmente, vi sarà l’evento di presentazione del programma di transizione giusta a Taranto.

Il Just Transition Fund rappresenta un tassello importante dei tanti interventi previsti per l’area di Taranto per la quale si deve necessariamente aprire l’era del green new deal, nella speranza che il governo Meloni non fermi questo processo di riconversione e non destini tali importanti risorse a finanziare vecchi modelli produttivi.

 

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