FILIPPETTI: “INDOTTO EX ILVA IN DIFFICOLTA'”

L'ALLARME DELLA SEGRETARIA PROVINCIALE DEL PD

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“La situazione di difficoltà di cui, solo poche ore fa, si parlava con riferimento all’azienda Ecologica,  e che ha trovato solo parziale soluzione, dimostra che l’affanno delle aziende dell’indotto continua ad essere un problema attuale”. A tornare sulla questione è la segretaria provinciale del Partito Democratico di Taranto Anna Filippetti.
“Gli enormi ritardi da parte di Acciaierie d’Italia nel pagamento delle fatture maturate dalle aziende fornitrici dello stabilimento siderurgico – prosegue Filippetti – oltreché indebolire fortemente il sistema economico del territorio, finiscono inevitabilmente col ricadere sull’anello più debole costituito dai lavoratori. Lo dimostra l’annuncio fatto pochi giorni fa, proprio da Ecologica, circa la necessità di interrompere le attività ed il rischio di non poter pagare gli stipendi del mese di marzo. L’allarme è poi rientrato, ma è evidente che grandi criticità continuano ad esserci e ad interessare moltissime realtà imprenditoriali”.
“La decisione del Governo di destinare ad Adi oltre 600 milioni di euro, avrebbe potuto generare effetti positivi quantomeno in questo ambito, se avesse realmente dato una risposta netta. Da parte della committente arrivano bonifici che non assomigliano neanche lontanamente al saldo del pregresso. Ragion per cui, la situazione appare chiaramente in tutta la sua gravità. Complicata è finanche la sopravvivenza di imprese che operano su un territorio come quello ionico. Insostenibile la vita per le famiglie dei lavoratori, soprattutto quelle monoreddito”.
“ADI non può assolutamente ignorare tutto questo,  alimentando un modello di impresa così nefando, in cui le perdite pesano su tutti e si distribuiscono, e gli utili vengono tenuti per sé. Per questo, ci aspettiamo  – conclude Anna Filippetti – che ci sia finalmente da parte di questo Governo, ed in particolare da parte del ministro Urso, una presa di coscienza della situazione e di conseguenza decisioni mirate a ripristinare gli equilibri nel rapporto con la grande industria”.

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