L’ultimo Consiglio dei Ministri, dedicato in larga parte all’Ucraina e all’uscita dall’emergenza pandemia, non ha avuto tempo di dedicarsi alle prossime scadenze elettorali sia per quel che riguarda le amministrative che per i referendum
Il governo – da quanto riferiscono fonti parlamentari – non ha ancora una idea chiara sulla data proprio a causa del succedersi delle emergenze.
Dalle ultime indiscrezioni che arrivano da Roma sembra tramontare l’ipotesi di un voto a fine maggio – mancherebbero anche i tempi tecnici – e ritorna, in maniera prepotente, l’ipotesi di un Election Day, con il primo turno delle amministrative che andrebbe a coincidere con la celebrazione dei cinque Referendum, ammessi dalla Corte Costituzionale.
La data più accreditata pare essere quella del 12 e 13 giugno per il primo turno delle comunali e per i referendum, con ballottaggio fissato per il 26 ed il 27 giugno.
L’ipotesi appare quanto mai verosimile alla luce del fatto che i referendum devono improrogabilmente tenersi in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.
In questo modo la consultazione verrebbe ad allinearsi perfettamente alla scadenza dei cinque anni, considerato che nel 2017 le elezioni si erano svolte l’11 giugno (primo turno) e il 25 giugno (ballottaggio).
Quel che appare certo sin d’ora è che si voterà, oltre la domenica anche il lunedì fino alle 15.
In quest’eventualità, le forze politiche che sono in affanno alla ricerca dei candidati sindaci e alla formazione delle liste hanno qualche tempo in più per attrezzarsi alla sfida delle urne.
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