ACCUSO’ L’EX ASSESSORE PROVINCIALE CONSERVA: CONDANNATO PER DIFFAMAZIONE

Sentenza del Tribunale penale nei confronti dell'ex capogruppo Pci di Montemesola

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Pezzo dopo pezzo cadono le accuse nei confronti dell’ex assessore provinciale all’Ambiente, Michele Conserva. Ultimo in ordine di tempo la condanna di uno dei suoi accusatori, Maurizio Romanazzo, all’epoca dei fatti (aprile 2014) capogruppo del Partito dei Comunisti Italiani nel consiglio comunale di Montemesola. Il tribunale penale – prima sezione –  ha condannato il Romanazzo a mille euro di multa e al pagamento delle spese processuali (pena sospesa), oltre che al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali (5mila euro) in favore di Conserva, nonchè alla rifusione delle spese di costituzione e rappresentanze sopportate dalla parte civile, liquidate in 3.420 euro. L’ex assessore è stato assistito dall’avvocato Michele Rossetti.

Nel corso della seduta consiliare svoltasi appunto ad aprile del 2014  dubbi e interrogativi furono sollevati dalle minoranze consiliari al Sindaco Vito Antonio Punzi e all’assessore al bilancio Antonia Massafra,. I consiglieri di minoranza annunciarono relazioni da inviare al Procuratore della Repubblica. In primo luogo, per quanto riguarda la questione della Ditta Reale, e l’insediamento nella zona PIP di Montemesola della fabbrica di riciclaggio pneumatici fuori uso. Lo scorso 27 dicembre fu istituita in Consiglio Comunale una commissione preposta a vigilare sugli aspetti amministrativi inerenti la concessione alla Ditta Reale, dell’autorizzazione unica, da parte dell’assessorato all’ambiente della Provincia di Taranto. I dubbi della minoranza fecero leva su presunte anomalie legate a tale concessione.

“Questa cosa ci inquieta poiché noi siamo a conoscenza dei lati oscuri di questa vicenda” dichiarò il consigliere Maurizio Romanazzo, capogruppo del Partito dei Comunisti Italiani. Romanazzo sostenne che durante una seduta in commissione della quale faceva parte, fu letto un verbale della Guardia di Finanza, nel quale sarebbe emersa  l’ammissione della Ditta Reale di aver pagato una somma pari a 40 mila euro all’allora assessore provinciale all’ambiente Michele Conserva,per ottenere l’autorizzazione unica. “La corruzione non deve permettere atti illegittimi” sostenne Romanazzo: “Ci sono verbali a carico del processo all’assessore Conserva. Io a questo punto non mi sento più tutelato e come commissario, se rilevo anomalie, sono tenuto a comunicarle al Procuratore della Repubblica”.

“Se l’iter amministrativo è viziato, avremo un provvedimento di annullamento delle determine da parte della Provincia” affermò il Sindaco Punzi “se invece la Provincia non riscontra anomalie, chiaramente non c’entrano le ipotesi di reato legate a una pressione di chi ha concesso l’autorizzazione. Questo è un lavoro che si sta avviando a conclusione”.

Nessuna anomalia, dunque, ma accuse infondate. Diffamazione, insomma..

“Questa cosa ci inquieta poiché noi siamo a conoscenza dei lati oscuri di questa vicenda” dichiara il consigliere Maurizio Romanazzo, capogruppo del Partito dei Comunisti Italiani. E qui l’amara dichiarazione. Il Romanazzo, sostiene che durante una seduta in commissione della quale fa parte, è stato letto un verbale della Guardia di Finanza, nel quale emerge l’ammissione della Ditta Reale, di aver pagato una somma pari a 40 mila euro all’allora assessore provinciale all’ambiente Michele Conserva, per ottenere l’autorizzazione unica. “La corruzione non deve permettere atti illegittimi” incalza Romanazzo e prosegue “Ci sono verbali a carico del processo all’assessore Conserva. Io a questo punto non mi sento più tutelato e come commissario, se rilevo anomalie, sono tenuto a comunicarle al Procuratore della Repubblica”.

Una dichiarazione abbastanza delicata, che trova il pieno accordo del Sindaco Punzi, nell’inviare la documentazione in Procura, corredata dal verbale del Consiglio e dallo stralcio del verbale citato dal Romanazzo, in cui emerge la suddetta ammissione. “Se l’iter amministrativo è viziato, avremo un provvedimento di annullamento delle determine da parte della Provincia” afferma il Sindaco Punzi “se invece la Provincia non riscontra anomalie, chiaramente non c’entrano le ipotesi di reato legate a una pressione di chi ha concesso l’autorizzazione. Questo è un lavoro che si sta avviando a conclusione”.

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