INDOTTO ILVA, ALTRA AZIENDA IN DIFFICOLTA’

A CAUSA DEI MANCATI PAGAMENTI. SI TRATTA DELLA EVOLUZIONE ECOLOGICA

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A distanza di poche ore dal vertice di oggi in prefettura a Taranto, alle 13, per verificare se ArcelorMittal sta mantenendo l’impegno di pagare le fatture scadute alle imprese dell’indotto-appalto siderurgico, un’altra azienda dichiara di non poter pagare gli stipendi in quanto non è pagata dal committente. Si tratta della Evoluzione Ecologica, che si occupa della pulizia industriale degli impianti, e che ha inviato una comunicazione a tutti i lavoratori impegnati in ArcelorMittal e ai sindacati Fisascat Cisl e Usb.
L’azienda, della provincia di Taranto, dichiara di non poter adempiere “con la consueta regolarità” alla corresponsione degli stipendi di agosto “che in situazioni normali avrebbe dovuto bonificare con valuta 20 settembre”. “Il perdurare di alcune inadempienze contrattuali e il consequenziale mancato incasso delle provviste economiche divenienti dalle fatture emesse e scadute, ha cagionato – scrive la Evoluzione Ecologica – una situazione di evidente difficoltà che sfocia oggi nella necessità di prender tempo rispetto agli impegni che l’azienda ha sempre mantenuto con estrema puntualità”.
“Nonostante gli sforzi sostenuti sinora per mantener fede agili impegni con i lavoratori, sforzi che hanno contraddistinto la nostra azienda anche nella totale assenza di riscontri, oggi non possiamo più attingere ad altre risorse perché ne abbiamo esaurito la disponibilità”, scrive ancora la Evoluzione Ecologica. L’azienda assicura di essersi attivata “nella pervicace ricerca di soluzioni” che però “in questo caso non sono arrivate nei tempi necessari vanificando ogni sforzo intrapreso”.La Evoluzione Ecologica – arrivata in ArcelorMittal insieme ad altre nell’autunno del 2019 a seguito di alcuni cambi di appalto nelle pulizie industriali del siderurgico – è una delle diverse imprese che lamenta i mancati pagamenti da parte del committente.
Il confronto coordinato dalla prefettura – al quale parteciperanno anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, e al Mise, Alessandra Todde – è finalizzato ad accertare se ArcelorMittal, così come ha dichiarato l’ad Lucia Morselli lo scorso 11 settembre, ha effettivamente accreditato alle aziende fornitrici altri 5 milioni di pagamenti dopo i 4 milioni che ha dichiarato di aver fatto la settimana precedente. Da ArcelorMittal, inoltre, il governo attende risposte circa un piano di pagamenti che azzeri il pregresso entro novembre e che Confindustria Taranto calcola, per le sole aziende associate, in circa 40 milioni. La stessa Confindustria Taranto, insieme a Confapi e Camera di Commercio Taranto, sarà al vertice odierno, presieduto dal prefetto di Taranto, Demetrio Martino.
Fonti industriali dichiarano che ci sono aziende che avanzano pagamenti da aprile-maggio scorsi, altre ancora prima, mentre i sindacati commentano con un “ci risiamo” la lettera inviata dalla Evoluzione Ecologica. Per i sindacati, “il problema continua ad esserci in modo pesante, prova ne sono le diverse aziende appaltatrici che non riescono a pagare gli stipendi al personale, o li pagano in ritardo o procedono per acconti. Ad agosto alcune aziende fornitrici, probabilmente indotte dalla stessa ArcelorMittal, a fronte delle nostre segnalazioni reali, si sono preoccupate di far sapere all’esterno che i rapporti commerciali con ArcelorMittal erano corretti e regolari. Forse sono intervenute così anche nel timore di perdere le commesse”. “Ma la situazione che denunciamo sui pagamenti – sostengono ancora i sindacati – non é campata per niente in aria, così come confermano la lettera di Evoluzione Ecologica, la sofferenza manifestata dai lavoratori come dalle altre imprese esterne e il fatto che ogni settimana, praticamente, si sta facendo una riunione con esponenti di governo, oltreché con il committente e gli interessati, per vedere se ArcelorMittal sta effettivamente adempiendo ad una cosa normalissima oltreché scontata: pagare chi lavora per conto suo”. (AGI)

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