“ARCELOR DICE CHE LA METTIAMO IN CATTIVA LUCE”

IL RACCONTO DI OLIVA (UILM)

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“Oggi, nell’incontro con i sindacati per discutere della prosecuzione della cassa integrazione Covid a Taranto per sei settimane, ArcelorMittal ha avuto la singolarità di dirci che noi, come sigle metalmeccaniche, con i nostri comunicati stampa pieni di critiche e di accuse, stiamo mettendo in cattiva luce l’azienda verso la città”. Lo dichiara ad AGI Gennaro Oliva, coordinatore di fabbrica Uilm, dopo l’incontro odierno (per l’azienda c’era il direttore del personale Arturo Ferrucci) convocato sulla cassa che a far data dallo scorso 3 agosto non è più ordinaria per 13 settimane ma Covid per 6 settimane. Questo perché il decreto legge “Agosto”,nel frattempo entrato in vigore con la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale”, permette alle aziende di beneficiare ancora della cassa integrazione Covid. In ArcelorMittal, dove la cassa Covid è già stata abbondantemente usata da marzo e dove il personale è in cassa ordinaria già da luglio 2019, l’ammortizzatore sociale è stato chiesto come numero massimo per 8149 dipendenti diretti di cui 5622 operai. “ArcelorMittal ci ha pure detto oggi che, poiché noi la stiamo attaccando, da ora in poi ci darà solo le informazioni strettamente disponibili al momento. E nulla più. Noi, invece, avevamo chiesto informazioni su integrazione economica della cassa integrazione da parte dell’azienda e rotazione del personale in cassa” rileva Oliva ad AGI. “Più che lamentarsi inutilmente, perché certo non è il sindacato a mettere in cattiva luce ArcelorMittal che, con le sue scelte, si sta mettendo in cattiva luce da sola, l’azienda cambi davvero rotta – afferma Oliva -. Cominci a cambiare, dando anzitutto un segnale di attenzione ai lavotatori che da mesi stanno a casa, con gran parte della fabbrica ferma, a 8-900 euro al mese”. “È ArcelorMittal che ha rovinato i rapporti con la città e azzerato ogni spazio di fiducia – prosegue Oliva -. Se Taranto non vede l’ora che ArcelorMittal vada via, faccia autocritica e interroghi se stessa”.  “Basta vedere – prosegue Oliva – tutto quello che hanno fatto nell’ultimo anno. Il campionario è ricco, da dove vogliamo cominciare? E certo non bastano le dichiarazioni del tipo “siamo la fabbrica che nel mondo tutti ci invidiano con gli impianti migliori”, o le campagne pubblicitarie, ad accreditare una immagine diversa di ArcelorMittal per il semplice fatto che questa immagina non esiste”. “Purtroppo – conclude Oliva della Uilm – scontiamo anche l’assenza del Governo che ci ha convocato l’ultima volta il 9 giugno su ArcelorMittal, presenti tre ministri, e poi è letteralmente sparito, solo a parole dice che sta lavorando per una soluzione del caso,  mentre in fabbrica e tra i lavoratori le cose vanno sempre peggio”. (AGI)

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