ALLIANCE GREEN SERVICES, DOMANI PRESIDIO LAVORATORI

E' LA JOINT VENTURE CHE SI OCCUPA DEI SERVIZI DI PULIZIA

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Un confronto, in modalità call conference, tra Governo, ArcelorMittal, Confindustria Taranto e Camera di Commercio ed un presidio di protesta dei lavoratori di Alliance Green Services davanti alla portineria imprese dello stabilimento, riproporranno domattina a Taranto, in contemporanea, l’irrisolto problema dell’indotto-appalto del siderurgico che non viene pagato da ArcelorMittal. Il presidio di Alliance Green Service, una joint venture che vede partecipe la stessa ArcelorMittal Italia, comincerà alle 7 e andrà avanti sino alle 13. Il confronto in remoto, invece, comincerà alle 9.30 e riguarderà ArcelorMittal, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, e al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, e i rappresentanti di Camera di Commercio e Confindustria. Quest’ultima, dopo aver fatto diverse call con ArcelorMittal sempre sul tema dei pagamenti delle fatture scadute, adesso coinvolge il Governo. Gli imprenditori, infatti, non  reputano soddisfacente  l’esito dei precedenti confronti. Intorno ai 38 milioni è lo scaduto fatture che si riferisce alle aziende rappresentate dalla sola Confindustria Taranto. Uno scaduto rispetto al quale ArcelorMittal ha pagato pochissimo. E che la situazione sia critica lo dimostra anche il fatto che nemmeno Alliance Green Services,  che è una joint di ArcelorMittal, è a secco, tant’è che da venerdì sera alle 23 questa azienda ha interrotto le prestazioni di lavoro (si occupa della pulizia industriale degli impianti) garantendo solo le urgenze. Sono circa 150 i dipendenti in capo ad Alliance Green Services, che ha debuttato lo scorso autunno prendendo i lavori che prima erano date ad aziende di Taranto ed assorbendo anche il relativo personale. Diverse le realtà che, a seguito di questo passaggio, sono uscite dal siderurgico, ma, commentano fonti industriali, l’avvento di Alliance Green Services “non ha portato quella razionalizzazione che ArcelorMittal aveva annunciato”. Da mesi, i pagamenti inevasi sono un tema molto sensibile per l’indotto-appalto di Taranto. Perché le imprese esterne, non pagate dal committente, a loro volta non pagano, o pagano in forte ritardo, gli stipendi al personale. E tutto l’indotto-appalto pesa a Taranto altri 3-4mila lavoratori, in aggiunta agli 8200 diretti di ArcelorMittal. Numeri di organico, perché in questo momento la forza lavoro effettivamente impiegata è molto ridotta. (AGI)

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