Riceviamo e pubblichiamo una nota dei Verdi di Taranto sul caso-Ilva:
I VERDI TARANTO ribadiscono che il rilancio della provincia ionica passa anche attraverso la chiusura dell’impianto siderurgico attuale e la riconversione dell’economia e ritengono che le proposte di decarbonizzazione del comparto industriale dell’ex ILVA di Taranto unite alla conversione a idrogeno non siano sufficientemente chiare. Tali proposte non sono infatti corredate da preventive Valutazioni di Impatto Ambientale e Sanitario, da analisi costi-benefici e non ci sono dati sul’impatto occupazionale e su un cronoprogramma di riferimento.
Chiediamo dunque che questi dati / analisi vengano resi noti.
Tanto si ritiene indispensabile anche per favorire un processo democratico di partecipazione alle scelte.I VERDI TARANTO ritengono sia necessario invece pensare ad azioni che velocizzino le bonifiche, che si investano più risorse sulle attività legate alle proposte di interesse culturale, sull’accoglienza nei luoghi di attrazione turistico-naturali, o nell’agricoltura, nel tessile, nella pesca, nell’allevamento: tutte attività simbolo della tradizione mediterranea. Oltre alla numerose competenze professionali attivabili partendo dal presupposto che Taranto ha uno dei porti più importanti del Mediterraneo.
Partendo da questi principi generali occorre dunque ripensare l’economia in un’ottica integrata, sostenibile, emancipata dal mercato dell’industria pesante e del “consumo” del territorio e che permetta di rilanciare il mercato del lavoro in altre possibili direzioni.
Per una programmazione economica efficace è necessario mettere insieme scelte strategiche alternative: sistema sanitario, facoltà di medicina, realtà portuale, recupero urbano, aeroporto e sistema di mobilità dolce e di interscambio.Azioni queste che devono essere oggetto di un piano strategico che crei connessioni e collegamenti con le altre città pugliesi e con le limitrofe realtà territoriali, mentre invece si continuano a conservare complessi equilibri e a generare tensioni, ricattando la popolazione sui temi del lavoro agitando lo spettro della chiusura dei siti inquinanti ed inquinati che, senza programmi di ampio e nuovo respiro, rischierebbero di essere lasciati in abbandono.
Tutto questo nonostante l’intervento della magistratura che sin dal 2012 ha espresso la necessità della chiusura dei siti inquinanti, provvedimenti contrastati da tutti i susseguenti numerosi “proclami” politici e i notevoli interessi imprenditoriali che ancora oggi fanno si che in questa città e in questa provincia ci siano lavoratori, uomini, donne e bambini che continuano ad ammalarsi e a morire percependo appena la sensazione di un futuro diverso che sta senz’altro oltre le nubi plumbee che ancora oggi tracciano “Il cielo sopra Taranto”.
I co-portavoce VERDI Taranto
Eliana Baldo
Mino Briganti
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