CIS PER TARANTO, TUTTE LE MISURE

Ricapitolate dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mario Turco

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Di seguito la nota del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Programmazione Economica e agli investimenti, inerente il Tavolo Istituzionale Permanete sull’area di crisi di Taranto, in corso oggi a Roma.

 

“A partire dal 5 Marzo ho coordinato 6 incontri ufficiali in Prefettura a Taranto, e circa 40 incontri tecnici che ci consentono oggi di inserire nel Contratto Istituzionale di Sviluppo per l’area di Taranto nuove progettualità nonché una riprogrammazione di vecchie risorse inutilizzate o divenute insufficienti a consentire la realizzazione di alcuni interventi. Si tratta di nuovi progetti di particolare strategicità condivisi con le diverse Autorità competenti e che mirano: a rafforzare gli investimenti pubblici con nuove iniziative; ad attrarre investitori privati; ad accelerare, laddove si è reso necessario, le fasi di realizzazione di opere ferme da molti anni”. E’ questa la premessa che poco fa ha esposto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Programmazione Economica e agli investimenti intervenendo ai lavori del Tavolo Istituzionale Permanente che si è tenuto a Roma.

 

“Abbiamo innanzitutto riprogrammato e finanziato con nuove risorse aggiuntive la valorizzazione e la riqualificazione dei palazzi storici Troilo, Carducci e Garibaldi in città vecchia – spiega il Sottosegretario – Tali interventi erano divenuti irrealizzabili per cui li abbiamo rifinanziati, recuperandoli, adeguando le somme al contesto. Allo stesso tempo, abbiamo finanziato, sempre con nuove risorse, l’acquisto e la rifunzionalizzazione dell’edificio ex Filiale di Taranto della Banca d’Italia per ospitare la nuova sede del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Contestualmente abbiamo provveduto a finanziere i relativi e necessari laboratori. Obiettivo finale è un Piano di rafforzamento della presenza universitaria, volto a realizzare un polo universitario di Taranto a cui affiancheremo anche un Centro di Ricerca, gestito da Inail, Cnr e Università, in campo medico”.

 

“Abbiamo, inoltre, aggiunto nuovi progetti – chiarisce l’esponente di Governo – inserendo un importante intervento di bonifica e reindustrializzazione dell’area ex Yard Belleli, abbandonata da oltre 15 anni, di competenza dell’Autorità portuale di Taranto. L’iniziativa è quella di prevedere un insediamento produttivo nell’ambito della cantieristica dall’elevato impatto occupazionale e imprenditoriale. Allo stesso tempo, abbiamo approvato la creazione di un Laboratorio Scientifico merceologico, proposto dal Cnr, che sia polo di analisi per il Porto mercantile ma anche funzionale al progetto Agromed per il rilascio delle certificazioni dei prodotti agroalimentari IV gamma. Sempre oggi, poi, nell’ambito della riqualificazione del Mar Piccolo abbiamo inserito all’interno del Cis sia la realizzazione dell’Acquario di Taranto nell’area ex Arsenale Militare sia la riqualificazione della Banchina Torpediniere per uso turistico e croceristico. Infine, abbiamo dato impulso agli interventi affidati a RFI inerenti ai collegamenti ferroviari con il Porto di Taranto – “Cagioni-Molo Polisettoriale” e “Piastra Logistica”.

 

“Concludo dicendo – afferma infine il Sottosegretario – che ci attende un lavoro difficile per rimuovere le molte criticità riscontrate e per portare a termine i restanti 30 interventi programmati, per un residuo di disponibilità da spendere di 681 milioni di euro, assegnate nel corso degli ultimi 15 anni. Alcuni di questi interventi sono divenuti irrealizzabili nel breve-medio termine per carenze tecniche, finanziarie, progettuali, gestionali o sociali. Ringrazio i ministeri oggi intervenuti, la Regione Puglia, e tutti gli attori istituzionali locali. Il Governo resta comunque propositivo, nella convinzione che soprattutto i nuovi progetti inseriti nel Cis, così come le nuove misure approvate, esempi sono la Zona Franca Doganale e il progetto Agromed, possano rappresentare un concreto inizio e rafforzamento di un più ampio processo di riconversione economica, tanto atteso dal territorio”.

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