RIAPERTURA NEGOZI, IL BENTORNATO DI CONFARTIGIANATO

"MA BISOGNA RESTARE PRUDENTI PER EVITARE UN NUOVO LOCKDOWN"

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Un memorabile giorno di rinascita e ripresa per l’intero territorio provinciale tarantino. Hanno riaperto da oggi gli esercizi commerciali, insieme ai pubblici esercizi ed ai servizi alla persona.

Confartigianato e le rispettive categorie economiche rappresentate esprimono soddisfazione.

Non chiedevamo la riapertura sottovalutando i problemi sanitari legati all’emergenza covid, ma da un lato confidando nella responsabilità di tutti nel rispetto delle regole e dall’altro per il problema economico, nella consapevolezza che già tante attività soffrono e un ulteriore periodo di chiusura sarebbe stato drammatico – evidenzia Ivan Cesario, titolare di pubblico esercizio a Taranto – del gruppo direttivo di Uni.Comm Confartigianato. La riapertura è importante e confidiamo nella responsabilità di tutti gli “attori”, operatori economici e consumatori. Noi operatori siamo consapevoli che dovremo agire col massimo scrupolo, certi che il non rispetto delle regole rappresenta un rischio per la salute e ci sottopone al rischio di possibili gravi sanzioni amministrative e penali in caso di controlli. Se i contagi risalgono, il rischio cui le attività andranno incontro sarà quello che il Governo possa prospettare una nuova chiusura. Non ci vogliamo nemmeno pensare ad un’ipotesi di questo genere, i pubblici esercizi e le attività commerciali non potrebbero superare una seconda chiusura, visto che è già difficile dare vigore e sostegno alle nostre imprese e famiglie dopo questa pausa forzata.

Da oggi anche parrucchieri, estetiste e tatuatori possono riprendere l’attività. Siamo soddisfatti che la nostra richiesta sia stata accolta, dice Cosimo D’Arcangelo, parrucchiere martinese, componente del direttivo di Confartigianato Benessere Taranto.

Del resto i protocolli di igiene e sicurezza verso gli operatori e verso i clienti sono applicati da diverso tempo nei nostri centri di bellezza. Quanto previsto nella normativa nazionale e in quella regionale non rappresenta affatto un limite alla nostra apertura. La sterilizzazione delle attrezzature, la sanificazione delle postazioni di lavoro e degli ambienti di lavoro sia giornaliera che settimanale sono sempre state parte integrante delle nostre attività. In questa fase di riapertura sarà molto importante avere la chiarezza delle regole del gioco, e solo ieri sera tardi c’è stata l’ultima sfornata di disposizioni. Quindi va dato il tempo alle nostre imprese di adattare le attività alle ultime novità, ma dobbiamo lavorare. Importante in questo momento è la collaborazione e la disponibilità dei nostri dipendenti, per la distribuzione dei carichi di lavoro su un arco temporale più ampio in base alle esigenze organizzative delle imprese, collaborazione che siamo certi non mancherà, in fondo i nostri collaboratori sono il vero patrimonio dell’impresa. Bene quindi la ripartenza per le imprese del benessere, grazie alla grande battaglia portata avanti con forza da Confartigianato a tutti i livelli.

Tanti imprenditori del settore commercio, ristorazione e servizi alla persona possono finalmente riprendere l’attività, tornando ad accogliere i propri clienti, dopo oltre due mesi di chiusura, spiega il Segretario provinciale di Confartigianato Fabio Paolillo. Auguriamo loro una buona riapertura, sapendo che è un momento di grande cambiamento e sapendo che servono anche risorse ed aiuti da parte dello Stato. E’ chiaro che le entrate saranno minori rispetto a prima anche se le uscite saranno importanti. Il nuovo decreto non è sufficiente per garantire le imprese. Confartigianato c’è stata durante la fase del lockdown e continuerà a camminare al loro fianco per progettare il futuro. Infine vogliamo fare un appello importante a tutte le persone, alla cittadinanza: se in questo periodo avete riscoperto l’importanza del negozio sotto casa, ora continuate ad aiutarci a proteggere la rete distributiva tradizionale, che ha un valore sociale inestimabile per le nostre comunità, che ne ha tanto bisogno considerata la desertificazione commerciale dei nostri borghi comunali.

Restano tanti i tasseli ancora da comporre per poter gestire al meglio questo passaggio. Rischiamo infatti una falsa partenza se non verranno risolti i molti problemi ancora sul tappeto, tra i quali l’asfissiante eccesso di burocrazia e la questione dei controlli in azienda, che, ribadiamo ancora una volta, devono essere effettuati si, ma con spirito non sanzionatorio ma di accompagnamento all’impresa, altrimenti qui potrebbe richiudere tutto, ma stavolta non a causa del virus.

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