CIGS ILVA FUORI DAL MILLEPROROGHE, LA PROTESTA DI VIANELLO E SINDACATI

Le parole del parlamentare 5 stelle e di Fiom, Fiom e Uilm

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“Nel decreto Milleproroghe, stante l’urgenza, non sono stati stanziati i fondi per garantire nel 2020 l’integrazione del 10% del trattamento di CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) a favore dei dipendenti del gruppo Ilva in Amministrazione straordinaria. Si tratta di una platea di circa 1800 persone, di cui 1500 a Taranto e 300 a Genova. Lo scrive sulla sua pagina facebook il deputato tarantino del MoVimento 5 Stelle, Giovanni Vianello. 

“Lo scorso anno grazie a una mia segnalazione a Barbara Lezzi erano stati stanziati in Bilancio 35 milioni di euro per questo fine. Ho chiesto ai Ministri Patuanelli e Catalfo, nonché all’assemblea congiunta del M5S di Camera e Senato di parlarne immediatamente. Pertanto ribadisco che se il Governo non provvederà allo stanziamento, proporrò un emendamento in fase di conversione dei decreti. Non lasceremo soli i lavoratori!

Mi sembra oltremodo urgente, poi, coinvolgere gli stessi lavoratori nonché la cittadinanza e gli Enti locali nei lavori del decreto Cantiere Taranto”.

Sull’argomento intervengono anche le segreterie provinciale di Fim, Fiom e Uilm.

Riteniamo necessario un intervento immediato da parte del Governo per fare chiarezza e, soprattutto, dare risposte ad impegni già assunti all’interno del Milleproroghe. Lo stesso provvedimento è stato firmato nella sera del 30 dicembre dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Infatti, Fim, Fiom e Uilm in data 27 febbraio 2017 e successivamente il 6 settembre 2018 hanno sottoscritto un accordo, in sede ministeriale, che prevede una cassa integrazione straordinaria per i lavoratori di Ilva in AS con la garanzia dell’integrazione per tutta la durata del periodo di commissariamento.
Inoltre, riteniamo fondamentale ripristinare nell’immediato la cassa integrazione per le aree di crisi complessa a tutela dei lavoratori del territorio.
Le scriventi organizzazioni sindacali nel sollecitare il Governo ad un intervento tempestivo, per il ripristino di quanto già contenuto all’interno del provvedimento firmato dal Presidente della Repubblica e già preso in carico dall’esecutivo, ribadiscono che gli impegni già assunti devono essere rispettati.

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