FUGGIANO: “NO ALLA CHIUSURA DELL’UTIC DI MANDURIA”

Il coordinatore provinciale di Idea: "Il centrosinistra ha distrutto la sanità pugliese"

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“I mali della sanità pugliese sono imputabili totalmente al centro sinistra che da tre legislature sta mal governando la nostra Regione”. E’ il duro j’accuse del coordinatore provinciale del Movimento Idea, Salvatore Fuggiano.

Fuggiano rammenta che già nel 2006 (legislatura di Niki Vendola), l’allora assessore Tedesco, dichiarò che il disavanzo sanitario ammontava a 182 milioni di euro e che si prevedeva di risanarlo ricavando 18 milioni di euro tramite il rimborso dei maggiori costi della spesa farmaceutica, 60 milioni di euro dall’alienazione dei beni minori delle Asl, altri 61 milioni di euro con il recupero delle somme dovute dalle altre Regioni e la restante somma di 52 milioni di euro con risorse del bilancio sanitario regionale.

“Nel corso delle due legislature precedenti all’attuale – prosegue – il disavanzo non fu però risanato, perciò l’attuale governatore regionale ha imposto sacrifici ai cittadini con la scusa di risanare il deficit che, invece di diminuire, è aumentato. Il rapporto della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria ha, infatti, rivelato che nel 2016 per i servizi sanitari regionali sono stati spesi 318 milioni in più rispetto al 2012, vale a dire molto di più di quanto non siano i finanziamenti statali. E’ emerso che la chiusura degli ospedali e la diminuzione dei servizi per i cittadini previsti dal Piano di Riordino Regionale non hanno generato i risultati previsti, anzi è cresciuta in Puglia più che in ogni altra regione italiana la spesa sanitaria. Questi risultati erano già stati previsti da chi come il senatore Gaetano Quagliariello, cui fa capo il Movimento Nazionale di IDEA, ha da sempre, purtroppo vanamente, criticato le azioni della sinistra”.

Fuggiano, infatti, rammenta che i critici addetti ai lavori, “perfino quelli legati alla sinistra come i medici della Cgil, avevano intuito che il Piano di Riordino sarebbe servito, come sta avvenendo, soltanto per rendere sempre più inefficiente la sanità pubblica per favorire quella privata. Il Piano, infatti prevede una prima fase, ormai quasi del tutto realizzata, con una sorta di parità numerica tra gli ospedali pubblici e le strutture private, e poi una progressiva riduzione della sanità pubblica fino al 2025, quando si prevede che debbano rimanere soltanto 21 ospedali pubblici a fronte di 31 strutture delle lobby private accreditate. Fra chiusure e accorpamenti, dovesse restare al potere il centro sinistra, non resterà molto della sanità pubblica che verrà smantellata, come sta avvenendo, un pezzo per volta in modo da evitare che i cittadini ne abbiano la reale percezione”.

La chiusura dell’UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) di Manduria, aggiunge Fuggiano, infatti, “rappresenta un altro passo verso lo smantellamento della sanità pubblica secondo le previsioni del Piano Emiliano e non si tiene che tale chiusura lascia il territorio sprovvisto di un servizio vitale, poiché l’UTIC più vicina è quella del Santissima Annunziata di Taranto, per raggiungere il quale da Manduria occorre spesso più di un’ora. La chiusura dei reparti del Giannuzzi, purtroppo, non è stata adeguatamente contrastata dai consiglieri regionali del territorio, tranne qualche rara eccezione”.

L’avv. Fuggiano di IDEA ritiene veramente indispensabile l’immediata riapertura dell’UTIC di Manduria “per non privare di un servizio essenzialissimo i cittadini del distretto sanitario e per non ledere il diritto alla salute dei cittadini, che deve essere tutelato e ciò può avvenire, ormai, soltanto privando del consenso elettorale il centro sinistra testardamente orientato alla privatizzazione della sanità”.

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