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Dopo aver trattato dal punto di vista delle opportunitΓ  nel settore dell’agricoltura, della pesca e del turismo sostenibile del Mar Piccolo (oppurtunitΓ  monitorate nel corso degli incontri partecipati dello scorso 21 e 22 ottobre), ora l’attenzione si sposta sulle strategie urbanistiche e su come fruire e gestire il patrimonio culturale di questo affascinante lembo della cittΓ  di Taranto.

CiΓ² avverrΓ  nei due incontri del 4 e 5 novembre dalle ore 15.30 alle ore 17.30 nella sala conferenze del Dipartimento jonico dell’UniversitΓ  di Bari, in via Duomo a Taranto. Dipartimento jonico che, con i referenti scientifici Maria Casola e Nicola Fortunato, Γ¨ il cuore pulsante di questi incontri partecipati che hanno avuto inizio a giugno scorso e che hanno fatto registrare una ampia partecipazione da parte di stakeholder locali, associazioni ambientaliste e di categoria nonchΓ© privati cittadini.

Ospiti della due giorni sono l’arch. Massimo Bastianini, coordinatore Tavolo contratto nazionale di Fiume, e l’arch. Francesco Karrer che per il Comune di Taranto sta redigendo il Piano urbanistico generale, i cui interventi sono previsti nell’incontro di lunedΓ¬ 4 novembre mentre la giornata del 5 novembre sarΓ  dedicata alla stesura del documento di intenti.

L’obiettivo del percorso messo in campo dai professori Maria Casola e Nicola Fortunato (gli incontri partecipati si avvalgono anche della collaborazione dei due facilitatori di ComunitAzione Giulio Ferretto e Beatrice Leone nonchΓ© degli avvocati Paola Tagariello e Angelo Fanelli) Γ¨ quello di evitare che, a valle del processo decisionale di politiche pubbliche, si prendano decisioni scollegate da esigenze, prioritΓ  ed interessi della comunitΓ  locale. Insomma, un nuovo modello di indagine scientifica e un modo diverso di operare come istituzione culturale in un territorio: un’universitΓ  che ascolta, cambia e che apprende da cittadini attivi, professionisti, organizzazioni di categoria, lavoratori direttamente coinvolti nello sviluppo dell’area, imprese, studiosi del territorio, associazioni che operano da anni in questo settore.

Β« Il principale intento del percorso – spiegano i due referenti scientifici, Maria Casola e Nicola Fortunato – Γ¨ dunque quello di creare uno spazio di apprendimento collettivo a vantaggio di chiunque partecipi e di arrivare insieme ai partecipanti ad una comprensione piΓΉ profonda di che cosa significhi tutelare e valorizzare l’area del Mar Piccolo, restituendo valore allo sguardo, alle competenze e alle esperienze di ciascunoΒ».

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